Riconosciute le virtů eroiche del Beato Giacomo
19.12.2009Riconosciute le virtù eroiche del Beato Giacomo
Benedetto XVI ha autorizzato oggi la Congregazione delle Cause dei Santi a promulgare i Decreti relativi a 5 prossimi nuovi Santi, 6 nuovi Beati e sul riconoscimento delle virtù eroiche di altri 10 testimoni del Vangelo. Tra questi ultimi, due Papi: Giovanni Paolo II e Pio XII e il nostro Beato Giacomo. La firma dei Decreti è avvenuta durante un’udienza a mons. Angelo Amato, prefetto del dicastero per le Cause dei Santi.
Il servizio di Alessandro Gisotti:
Una notizia a lungo attesa, accolta con gioia da milioni di fedeli in tutto il mondo: l’approvazione da parte di Benedetto XVI delle virtù eroiche di Giovanni Paolo II suggella la fama di santità di Karol Wojtyla. La memoria del Papa polacco è quanto mai viva a cinque anni dalla morte e la sua figura viene ricordata con emozione non solo dai cattolici. La riflessione dell’arcivescovo Angelo Amato, intervistato da Roberto Piermarini:
“I suoi funerali sono stati uno degli eventi più incisivi e coinvolgenti degli ultimi anni, mostrando una profonda adesione alla sua persona e al suo messaggio, a livello mondiale. La sua fama di santità, comprovata da una partecipazione mai vista agli ultimi momenti della sua esistenza terrena, che ha avviato il processo di beatificazione e canonizzazione. Questa fama di santità, così rilevante ed estesa, ha convinto Benedetto XVI ad iniziare dopo due mesi l’iter, dispensando dal periodo di cinque anni di attesa, richiesto dopo la morte. A scanso di ogni equivoco, colgo l’occasione per precisare che la procedura è stata pienamente osservata con il consueto rigore, senza alcuna deroga o eccezione: si è trattato semplicemente di un percorso preferenziale”.
Il Papa ha anche riconosciuto le virtù eroiche di Papa Eugenio Pacelli. Precursore del Concilio Vaticano II, Pio XII difese la causa della pace nei terribili anni della Seconda Guerra Mondiale. “Papa Pacelli – ha affermato Benedetto XVI nel 50.mo della sua morte - ebbe a consolare sfollati e perseguitati, dovette asciugare lacrime di dolore e piangere le innumerevoli vittime della guerra”. “Agì spesso in modo segreto e silenzioso – ha sottolineato il Papa - proprio perché, alla luce delle concrete situazioni di quel complesso momento storico”, intuiva che “solo in questo modo si poteva evitare il peggio e salvare il più gran numero possibile di ebrei”.
Benedetto XVI ha inoltre autorizzato il riconoscimento del martirio del sacerdote polacco Jerzy Popiełuszko, ucciso nel 1984 durante gli anni bui del regime comunista. Il messaggio di padre Popiełuszko, prossimo Beato, sottolinea mons. Amato, è quanto mai attuale specie per i giovani:
“E’ soprattutto ai giovani che una figura come don Popiełuszko ha molto da dire. La sua testimonianza è un invito a non appiattirsi nella mediocrità, a non adeguarsi alle mode correnti, a non affidarsi ai paradisi artificiali, ma a cercare valori autentici intorno a cui strutturare l’esistenza. La fede in Cristo è capace di generare una forza tale da resistere anche di fronte alle insidie, alle sofferenze e addirittura alle persecuzioni e di proiettarci verso un orizzonte di vita pienamente realizzata”.
Nella lista dei decreti approvati oggi dal Papa spiccano alcune luminose figure femminili. Tutta protesa verso i bisogni dei più deboli, specie degli immigrati, è la Beata australiana Mary MacKillop, vissuta nel XIX secolo e che verrà ora canonizzata. La sua figura è un simbolo di riscatto sociale e promozione umana. Altra figura straordinaria è quella di Mary Ward, di cui sono state riconosciute le virtù eroiche. La Ward visse nell’età elisabettiana e si prodigò, tra mille difficoltà a promuovere i diritti delle donne:
“La Ward intuì che la salvezza della società passa attraverso la promozione della figura femminile e si impegnò, in quei tempi poco propizi, a favorire l’istruzione delle donne e il loro inserimento nel mondo della cultura e del lavoro. Anche in questo vediamo come i santi, non di rado, sono dei pionieri: questi valori che oggi sono universalmente accettati, Mary Ward li ha sognati e realizzati in anticipo, di ben quattro secoli, essendo morta nel 1645”.
Ci sono poi due giovani donne italiane, Chiara Badano - impegnata nel movimento Gen dei Focolari - e Teresa Manganiello, due laiche che verranno prossimamente beatificate e che hanno testimoniato con gioia la propria fede:
“Vissute in secoli diversi e in ambienti culturali diversi, ambedue hanno partecipato in modo straordinario al mistero della Passione di Cristo, accettando la sofferenza nella loro giovane vita, trasfigurandola nella preghiera e nell’amore e offrendola al Signore per la salvezza del mondo. Esse ci dicono che vale la pena essere cristiani e che la santità è l’avventura più bella che un essere umano possa vivere”.
Figura molto amata e popolare è anche quella di suor Enrica Alfieri, delle suore della Carità di Santa Giovanna Antida Thouret, definita “la mamma e l’angelo di San Vittore”, di cui sono state riconosciute le virtù eroiche. Nel carcere milanese, la religiosa vercellese operò instancabilmente anche a rischio della propria vita. In particolare, si ricorda il suo coraggio durante la Seconda Guerra Mondiale, quando la direzione del carcere di San Vittore fu presa dai tedeschi che vi imprigionarono ebrei e dissidenti politici. I nazisti volevano fucilare “suor Enrichetta” che fu salvata solo grazie all’intervento del cardinale arcivescovo di Milano Ildefonso Schuster.
Tra i prossimi nuovi Santi anche il Beato polacco Stanislao Sołtys, chiamato Kazimierczyk, sacerdote professo dell´Ordine dei Canonici Regolari Lateranensi, vissuto nel 1400; il Beato canadese Andrea Bessette (al secolo Alfredo), religioso professo della Congregazione di Santa Croce, vissuto a cavallo tra il 1800 e il 1900; la Beata italiana Giulia Salzano, fondatrice della Congregazione delle Suore Catechiste del Sacro Cuore di Gesù, anch’ella vissuta tra il 1800 e il 1900; e Santa sarà proclamata anche la Beata italiana Battista da Varano (al secolo Camilla), monaca professa dell´Ordine di Santa Chiara e fondatrice del Monastero di Santa Chiara nella città di Camerino, nata nel 1458 e morta nel 1524.
Tra i prossimi Beati anche il Venerabile Servo di Dio Giuseppe Tous y Soler, sacerdote professo dell´Ordine dei Frati Minori Cappuccini e fondatore della Congregazione delle Suore Cappuccine della Madre del Divin Pastore, nato il 31 marzo 1811 a Igualada (Spagna) e morto il 27 febbraio 1871 a Barcellona; il Venerabile Servo di Dio Leopoldo da Alpandeire Sánchez Márquez (al secolo Francesco), laico professo dell´Ordine dei Frati Minori Cappuccini, nato e vissuto in Spagna tra il 1800 e il 1900; e sarà proclamato Beato infine anche il Venerabile Servo di Dio Emanuele Lozano Garrido, altro laico spagnolo vissuto nel secolo scorso.
Inoltre sono state riconosciute le virtù eroiche del Beato Giacomo Illirico da Bitetto, laico professo dell´Ordine dei Frati Minori, nato nel 1400 a Zara in Dalmazia e morto intorno all´anno 1496 a Bitetto (Italia); del Servo di Dio Luigi Brisson, sacerdote e fondatore degli Oblati e delle Oblate di San Francesco di Sales, nato il 23 giugno 1817 a Plancy (Francia) ed ivi morto il 2 febbraio 1908; del Servo di Dio Giuseppe Quadrio, sacerdote professo della Società Salesiana di San Giovanni Bosco, vissuto in Italia nel 1900; della Serva di Dio Antonia Maria Verna, fondatrice dell´Istituto delle Suore della Carità dell´Immacolata Concezione dette d´Ivrea, vissuta in Italia tra 1700 e il 1800; della Serva di Dio Maria Chiara Serafina di Gesù Farolfi (al secolo Francesca), fondatrice delle Suore Clarisse Francescane Missionarie del Ss.mo Sacramento, vissuta in Italia tra il 1700 e il 1800; e infine sono state riconosciute le virtù eroiche del Servo di Dio Giunio Tinarelli, laico, socio della Pia Unione Primaria Silenziosi Operai della Croce, nato a Terni, in Italia, il 27 maggio 1912 ed ivi morto il 14 gennaio 1956.
Con la firma del decreto sulle virtù eroiche, Giovanni Paolo II è dunque più vicino ad essere elevato all’onore degli altari. Per comprendere quali passaggi debba ancora percorrere la Causa, Beata Zajakowska, del nostro programma polacco, ha intervistato mons. Mons. Slawomir Oder, postulatore della Causa di Beatificazione e Canonizzazione di Karol Wojtyla:
R. – Con la firma del decreto che riconosce l’eroicità delle virtù, si completa il procedimento canonico cominciato dopo l’autorizzazione di Papa Benedetto XVI che ha dispensato dai cinque anni di attesa per l’apertura del processo. Non è finito, questo procedimento: abbiamo ancora davanti a noi tutto il cammino che riguarda il procedimento per il riconoscimento del presunto miracolo attribuito all’intercessione di Giovanni Paolo II; e lo studio in merito a questo processo non è stato possibile fino a questo momento in cui la Chiesa ha chiuso la tappa delle virtù eroiche.
D. – Il miracolo riguarda una suora francese …
R. – Il caso ormai conosciuto che riguarda l’attribuzione all’intercessione di Giovanni Paolo II della guarigione dal Morbo di Parkinson di una suora francese.
D. – Quali tempi sono previsti per la canonizzazione di Giovanni Paolo II?
R. – Assolutamente mi devo astenere da qualsiasi tipo di previsione. Il procedimento canonico ha la sua dinamica, ha la sua vita. Sicuramente, come nel processo sulle virtù, pur osservando tutte le norme previste dal Codice di diritto canonico e dal Regolamento della Congregazione per le Cause dei Santi, si è cercato di non perdere tempo. Sono convinto che anche in questo caso, rimanendo fedeli alle norme della Chiesa che riguardano questi casi, sicuramente non si perderà tempo.
D. – Grazie al suo lavoro, quale santo lei ha riscoperto nel volto di Giovanni Paolo II?
R. – Sicuramente, il modo in cui lui ha vissuto il suo sacerdozio. Penso che non casualmente la Provvidenza di Dio, con questo Anno Sacerdotale, ci offre uno splendido esempio di un sacerdote completo, realizzato, felice secondo il cuore di Cristo. Giovanni Paolo II, in tutti i momenti della sua vita sacerdotale, episcopale, da Papa, ha sempre fatto riferimento alla sua identità di poter agire “in persona Christi”; un sacerdote santo. Ma poi, sicuramente un mistico, intendendo la mistica non come un insieme di eventi straordinari – anche se pure questi non sono mancati nella vita di Giovanni Paolo II – ma la consapevolezza che la vita qui, adesso, è una vita che è un dialogo con Dio, una vita vissuta alla presenza di Dio. Per questo io penso che il messaggio che noi possiamo cogliere è quello di un sacerdote santo, un mistico ma anche un uomo completo che ha vissuto la gioia della vita trovando la gioia nel suo incontro con Cristo