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BITETTO:LA SUA STORIA E LA SUA CULTURA DI LUISA PALMISANO
Il sito medievale della città, un vero scrigno di pregevoli interventi architettonici e artistici, è caratterizzato da una pianta perfettamente circolare la cui circonferenza corrisponde al perimetro murario, oggi distrutto quasi totalmente, ad eccezione di alcune porzioni murarie a completamento della principale porta urbica: Porta Baresana detta “Porta Piscina”. L’arteria viaria principale che divide in due macro-isolati la civitas è costituita da Via Porta Piscina, che collega la suddetta porta, all’altro fornice urbico, oggi non più esistente, ossia Porta Comunale: questa strada conduce all’ormai soppressa sede episcopale, dotata della chiesa Cattedrale e del palazzo vescovile. L’ulteriore accesso urbico alla civitas era costituito da Porta Maddalena, così chiamata per via della vicinanza con la chiesa omonima: da questo accesso diparte la strada che conduce a Bitonto. Le tracce più significative di Bitetto medievale sono costituite dalla Cattedrale di San Michele Arcangelo, dalla Porta Baresana o Piscina, dalla Casa-torre dei Cavalieri di Malta e dall’antica chiesa sita nell’area suburbiale di Santa Maria La Veterana.
Al sito storico, invece, corrispondono diversi interventi di ammodernamento di gusto barocco e tardo-barocco riscontrabili nei cappelloni della cattedrale micaelica, caratterizzati dal napoletaneggiante cupolone maiolicato con riggiole di colore verde brillante, nonché Palazzo Noya, sede palatina del locale baronato, addossato direttamente al settore murario bassomedievale, posto a completamento di di Porta Piscina. Ulteriori edifici di culto di età moderna si riscontrano nell’area suburbiale, appena extra moenia: essi sono costituiti dalle chiese di San Domenico, di San Rocco di Montpellier e dal Santuario extraurbano del Beato Giacomo.